Nasce Terre alte, frutto della collaborazione tra il Collettivo Epidemia e Montagne in Movimento (MiM). Uno spazio per conoscere, approfondire e raccontare le trasformazioni che stanno vivendo i territori montani e per dare voce a chi la montagna la abita, la studia, ed è attivo nel far “succedere cose” insieme ad altri.
Montagne in Movimento è un gruppo di ricerca-azione che fa dell’antropologia applicata in montagna uno strumento per studiare, coinvolgere e accompagnare amministrazioni e comunità locali in processi di cambiamento, ma anche di valorizzazione dei numerosi processi avviati dal basso che hanno reso i territori montani modelli di sviluppo alternativi, sostenibili e di cittadinanza attiva.
Grazie agli strumenti propri dell’antropologia applicata, all’etnografia collaborativa, alla capacità di decostruire e guardare al reale in forma multiscalare e alla promozione di narrazioni polifoniche e partecipative, MIM coinvolge un ampio network di enti pubblici e privati su tutto il territorio montano italiano e si propone di indagare e comparare la complessità di tali territori, promuovendo l’ascolto delle esigenze locali e mettendo in rete risorse e opportunità.
Con il Collettivo Epidemia, MiM condivide l’idea che le montagne stiano acquisendo un carattere strategico in termini di ecologia politica in quanto aree capaci di offrire spazio per aspirazioni e desideri di nuova socialità. Pensare l’abitare in montagna rivoluziona gli assetti paradigmatici a cui siamo abituati, provoca un’inversione dello sguardo in termini di visioni e di progettualità, ma anche di innovazioni culturali, sociali, economiche. Ciò significa poter moltiplicare e diversificare i punti di vista e le pratiche in merito alle possibilità di incidere sulla società, stimolando idee, immaginari e forme di organizzazione alternativi ai modelli egemonici o tradizionali. La decentralizzazione che la montagna impone, sollecita l’inventiva e rende praticabile la realizzazione di modelli socio-economici in cui l’azione delle comunità può divenire protagonista. I “vuoti relativi” che interessano numerosi territori montani, così come i modelli alternativi di sviluppo sostenibile già sperimentati, permettono l’esercizio di quella creatività culturale che consente di immaginare forme di abitare innovative e capaci di rispondere a molte delle sfide che ci attendono.
Terre alte intende presentare esperienze capaci di proporsi come modelli e possibilità di coltivare beni comuni, mutuo aiuto, partecipazione sociale e politica. Lo farà attraverso tre diverse rubriche: