Pisa, 29 novembre 2019


“Il valore e le cose. Teorie, critica e nuove prospettive”


Norme del territorio e regole della conoscenza: gli ulivi di Puglia nell’ecologia politica

A partire dalla considerazione della crisi ambientale in Salento, con al suo centro il batterio Xylella, gli ulivi e la correlazione con i disseccamenti delle chiome degli alberi, l’economia della conoscenza emerge in quanto connessa alle trasformazioni del territorio. I processi storici di costruzione dello spazio, infatti, si sono accompagnati allo sviluppo di saperi esperti relativi all’olivicoltura. Alcuni evidenti segnali indicano che la presenza di questa nuova biologia ferale potrebbe non solo portare a una nuova geografia politica (quarantena, divieti di movimentazione piante, etc.), ma anche a una radicale trasformazione delle relazioni con le entità naturali. Tale rapporto, accentuato sempre più verso le chimere dell’efficienza economica, è stato veicolato da un’epistemologia dai tratti esogeni, abbracciata dalle istituzioni e dagli attori principali del settore olivicolo, a svantaggio dei tempi, delle soggettività e degli equilibri delle entità eco-sistemiche. A partire dal 2013, anno della detection ufficiale del batterio Xylella fastidiosa, la gestione dell’emergenza è stata affidata dalle istituzioni ai principali centri della ricerca della regione Puglia. Tuttavia, le misure previste sono scaturite, non solo in virtù della loro intrinseca inapplicabilità, in forti contradditori con ampi settori della società salentina. Non soggiogati all’esposizione tecnico-scientifica proposta dal CNR di Bari, movimenti e associazioni di contadini, olivicoltori ed attivisti hanno fatto proprie forme di conoscenza taciute o sotterranee, ergendole in contrapposizione alla retorica e alle azioni delle istituzioni. Le tecniche agronomiche portate avanti dai movimenti, a un tempo di contrasto sia ai massicci disseccamenti degli ulivi che alle deleterie decisioni delle istituzioni, sono fondate su paradigmi antiegemonici e visioni del mondo anti-moderne. La crisi ambientale ha così assunto i caratteri di un conflitto territoriale, dando luogo a processi schismogenetici di produzione di conoscenza, nonché alla riattivazione di cosmologie proprie di mondi passati. È dunque sulla relazione tra questi due processi che il Collettivo Epidemia si è interrogato, osservando da un lato la trasformazione della conoscenza in expertise, e di quale sia la presa ontologica della conoscenza razionale sul corpo, o meglio sui corpi, delle entità eco-sistemiche; dall’altro considerando il concetto di mimesi come capace di guardare ecologicamente alle norme relazionali che regolano il potere e il territorio nel campo delle politiche della natura.