Roma, 8 febbraio 2020

 

Durante la presentazione si cercherà di indagare il nesso tra crisi ecologica e nocività del lavoro a partire dai temi e dalle esperienze raccolte nei primi due numeri della rivista: Epidemia 01. Gli ulivi di Puglia al tempo della Xylella; Epidemia 02. L’urlo dell’asino di Michael Taussig e altre storie da Taranto.
In che modo la ristrutturazione dell’olivo-cultura in Salento è nociva per l’uomo e per il territorio? Che ne è della figura del contadino? Come i tarantini vivono e rappresentano il ricatto tra lavoro e salute a cui sono sottoposti? Cosa è Taranto oltre questo ricatto? E perché la figura dell’asino, il lavoratore instancabile, ma idiota, ci fa riflettere su come viviamo il lavoro nel nostro presente? Queste sono solo alcune delle domande a cui si cercherà di rispondere a partire da una discussione che si spera il più condivisa e animata dal pubblico.

Il collettivo Epidemia è nato dall’incontro di un gruppo di giovani in Puglia, dove li avevano portati le loro ricerche in antropologia, fotografia, geografia e sociologia, ed è cresciuto durante un anno passato tra il Salento, la Valle d’Itria, Taranto, Roma e Torino. Pensando, scrivendo e facendo ricerca sul campo insieme, il collettivo lavora su temi che vanno dalla Xylella all’urlo dell’asino, passando per la storia della medicina, del lavoro e delle questioni ambientali. L’intenzione è quella di considerare l’ecologia nel suo senso più ampio, cercando di guardare ai rapporti tra l’umano e il non umano (piante, animali, microrganismi, algoritmi e tanto ancora), con l’obiettivo di contribuire alle conoscenze e alle azioni che definiscono i territori su cui lavoriamo, rimanendo aperti a nuove forme di rappresentazione ed espressione artistica.